Chiesa parrocchiale
Il monumento più significativo della località è l'imponente chiesa parrocchiale eretta su progetto dell'architetto castellano F.M. Preti nella seconda metà del '700.
A progetto originario furono apportate modifiche che appesantirono notevolmente l'equilibrio del fabbricato. All'interno sul soffitto, si nota l'affresco del veneziano Giambattista Canal raffigurante la "Gloria di S. Michele".
Sopra la porta principale d'ingresso fu installato nel 1812 un prezioso quanto raro organo, costruito nel 1758 da don Antonio Barbini per la chiesa di S. Maria dei Servi a Venezia. Lo strumento fu poi acquistato dalla comunità di Caselle e oggi è utilizzato per dei prestigiosi cicli di concerti d'organo cui concorrono i più affermati organisti del mondo.
Torre Mozza
Sul lato sinistro di via S. Michele, in direzione di Altivole, è posizionata una possente torre in mattoni detta "torre mozza" anche una sua evidente decurtazione nella parte sommitale.
Si tratta sicuramente di un edificio databile tra i sec. XVI e XVII, tuttavia d'incerta definizione per quanto attiene al suo utilizzo.
La tradizione popolare la vuole alternativamente come manufatto costruito da Ezzelino da Romano (torre di avvistamento) o come edificio di proprietà della nobile famiglia "de Caxellis".
Residenze Pisani e Pasqualigo
D'interesse ancora a Caselle sono le residenze dominicali dei Pisani e dei Pasqualigo.
I Pisani possedevano a Caselle un palazzo (sec. XVII, nella foto a sinistra) che si articolava su tre piani sormontati da un frontoncino poi abbattuto per un successivo riadattamento della villa. Del fabbricato oggi resta ben poco e lo stato di conservazione non è per niente buono.
Meglio conservata è la casa dominicale (foto a destra), sita in via S. Michele, che fu prima occupata dai Pasqualigo, poi dagli anni 1920, dalle suore francescane di Cristo Re di Venezia, poi ancora dal 1954 dalla scuola materna parrocchiale. L'edifico non ha subito sostanziali modifiche e mostra integro l'alto frontone con trifora, scandito da quattro lesene dell'ordine ionico.
Edifizio/Edificio
Va segnalata inoltre la località di Edifizio, o Edificio, che deve il suo nome a una grande filanda (sec. XVIII) che possedevano i nobili Emo Capodilista. Dai documenti d'epoca si ricava che la filanda dava lavoro a circa 500 persone e che, cosa singolare, c'è stato il primo caso di inquinamento dell'acqua della Brentella denunciato dagli abitanti del luogo.
Da ricordare anche la chiesetta di Edificio dedicata alla Beata Vergine di Loreto (sec. XVII).